domenica 19 aprile 2020

Non credo



MANTO
Padre, cos'è? Le interiora non tremano come sempre, mosse da lieve sussulto; mi scuotono le mani, invece, e nuovo sangue sgorga dalle vene. Il cuore è tutto marcio, e nascosto giù in fondo... Le vene sono livide... Manca gran parte delle viscere... Putrefatto di nero fiele, il fegato trasuda di schiuma, e... Ah, questo presagio è sempre funesto al potere sovrano!... Ci sono due teste di pari volume... Ma entrambe sono recise e una sottile membrana le nasconde. Ma ecco che, a strappare ogni velo al mistero, il lato degli auspici avversi si alza con forza e protende sette vene. Ma tutte sono attraversate da una linea obliqua, che impedisce loro di rifluire. L'ordine è sconvolto, nessuna cosa è al suo posto, anzi tutto è invertito. Il capace polmone, pieno di sangue, non si trova a destra; a sinistra non c'è la regione del cuore; le membrane delle viscere non distendono le grasse pieghe del molle involucro. La natura è sovvertita, non c'è regola nel ventre. Perché sono così rigide, le viscere? Vediamo. Che cosa mostruosa! ... Un feto gonfia la madre, ma la giovenca è vergine... È fuori della sede naturale, il feto. Gemendo muove le membra, i suol deboli arti tremano di freddo... Un sangue livido gli fa nere le fibre, le zampe malformate vorrebbero muovere passi, il corpo esausto si leva come per colpire con le corna i sacerdoti... Le viscere ci sfuggono di mano... E questo che ti colpisce non è voce di armenti o di greggi atterriti, è il muggito del fuoco sull'altare, mentre le fiamme si scompigliano.

(Seneca, Edipo, Atto IV)

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